Legami più forti delle catene: la lotta per essere indiani non si spegne in Senza Riserve. Storie di Nativi Americani. Quattordici storie di Nativi Americani, sospesi tra le cicatrici di un passato mai sepolto e le insidie di un presente spietato, in un'America rurale fatta di deserti polverosi, foreste selvagge e riserve soffocanti. Uomini e donne di ogni età, dai bambini segnati da abusi alle adolescenti in cerca di riscatto, affrontano l'assimilazione culturale - antica e moderna arma di annientamento - insieme a razzismo, degrado e ingiustizie, trovando nella comunità, nell'amicizia e nelle tradizioni le loro difese più autentiche. C'è il black indian Choctaw che negli anni '30 attraversa un Mississippi arido di whisky e speranze, inseguito dal blues e dal Ku Klux Klan; la studentessa Yokut che si ribella ai pregiudizi con un'ostinazione guerriera; il cacciatore Cheyenne che sfida i bracconieri nei boschi del Wyoming. Ogni protagonista lotta per definire la propria identità indigena, spesso incerta, ma con la lucidità di chi sa cosa non vuole diventare, in un mosaico di resistenza che intreccia epica, dolore e un'inaspettata vitalità. Paolo Valerio Bellotti si dimostra un autore di talento in queste storie coinvolgenti e appassionanti di Nativi Americani.
L'Autore: Nato a Milano nel 1982, Paolo Valerio Bellotti cresce tra le rive del Sesia e la metropoli, affascinato fin da bambino dai Nativi Americani grazie a fotografie, letture, musica e film. Dopo il liceo scientifico, gli studi umanistici in filologia e cinema - con una tesi sul western e i popoli nativi - rinfocolano questa passione, portandolo a corrispondere con contatti oltreoceano. Amante di viaggi, caffè e rock, prima dei 25 anni lavora in Francia e come cooperatore in Niger, Palestina e Bosnia. Insegnante per scelta dopo la laurea, a 38 anni diventa preside di un centro di formazione professionale vicino Milano; la sua scrittura è influenzata dal lavoro quotidiano con adolescenti e giovani. I deserti del Sudovest USA e le foreste finlandesi sono i suoi rifugi. Oggi, a 43 anni, unisce l'amore per la natura, la fotografia di animali selvatici e la cultura nativa, che trasmette con entusiasmo.