I Diari intimi di Charles Baudelaire, pubblicati postumi nel 1887, offrono uno spaccato della sua visione del mondo negli ultimi anni di vita. Queste pagine non sono semplici annotazioni quotidiane ma riflessioni intense e spesso provocatorie su temi come l'arte, la società, la religione e la condizione umana.
In queste note, Baudelaire si presenta come un osservatore acuto e critico della sua epoca, esprimendo disprezzo per la superficialità della società borghese e per le sue contraddizioni. Le sue parole rivelano un profondo malessere esistenziale, un senso di alienazione e una continua ricerca di significato in un mondo che percepisce come decadente e corrotto.
Uno dei temi ricorrenti è la critica alla società del tempo e al progresso. Baudelaire esprime un profondo scetticismo verso le promesse della scienza e della civiltà, vedendoli spesso come maschere per nascondere le perversioni e le ingiustizie della società.
Questi diari non solo offrono una visione intima della mente di Baudelaire, ma anche una critica penetrante alla sua epoca, anticipando molte delle tematiche che caratterizzeranno il modernismo. La sua scrittura, densa e a tratti aforistica, invita il lettore a confrontarsi con le proprie convinzioni e a riflettere sulla condizione umana.