Sembrano esserci notevoli similitudini tra il passaggio epocale vissuto da Venezia e dall'Europa nel Settecento, narrato magistralmente da Giambattista e Giandomenico Tiepolo, padre e figlio, due artisti simbolo del loro secolo, e il nostro tempo. Soprattutto perché anche oggi come allora siamo immersi, magari inconsapevolmente, in una fase storica di cambio di paradigma: dove serve cioè una visione nuova delle cose, che ti deve far agire diversamente.
Partendo dai loro sguardi d'artista, in questo libro ne trasliamo le prospettive per meglio leggere le trasformazioni che stiamo vivendo. Esse ci possono aiutare a comprendere come evolve il nostro "Mondo Nuovo", riprendendo il titolo dell'affresco più famoso di Giandomenico, una delle opere simbolo del Museo del Settecento Veneziano di Ca' Rezzonico.
In quell'immagine lo sfondo su cui si stagliano le novità appare invisibile, nascosto da persone poste di spalle. Nel nostro "Mondo Nuovo" di inizio millennio gli italiani faticano a vedere i cambiamenti perché, come ha scritto nel suo Rapporto 2023 il CENSIS, appaiono "sonnambuli". Sembrano camminare come fossero addormentati verso il baratro di un prossimo declino sociale, culturale ed economico, ignorando segnali di pericolo che dovrebbero invece apparire eloquenti.
Per risvegliare menti assopite sono spesso utili delle buone tazze di caffè. Questo libro, che apre la collana de "i-Caffè del Prato" vorrebbero essere appunto come un caffè: un aiuto al risveglio.
La sua miscela vuole tentare di leggere la complessità attraverso l'interdisciplinarietà: l'unico strumento che ci possa aiutare a vedere i segnali di pericolo, e allo stesso tempo però aiutare a guardare la bellezza del patrimonio materiale ed immateriale di cui ancora disponiamo.
Riconoscere le minacce ed insieme le opportunità del nostro tempo potrebbe ancora permetterci di pensare in modo innovativo e costruttivo al futuro, con azioni concrete, ispirate alla sostenibilità, ad un patto tra Cultura ed Impresa, ai valori di democrazia e cittadinanza che stanno alla base del progetto di Unione Europea, a partire dalla consapevolezza della ricchezza racchiusa nel concetto di Territorio e di Comunità, cominciando proprio da qui, dalla Terra dei Tiepolo, la Terra del "Mondo Nuovo".