Chi insegna all'università può farlo in modo appassionato ed entusiasta? Perché un docente deve avere l'anima del ricercatore? E perde di autorevolezza il docente che abbandona una didattica frontale per agevolare la partecipazione degli studenti?
Sono alcune delle domande che abitano questo volume, a partire dal pensiero pedagogico di Paulo Freire, John Dewey, bell hooks, don Milani ed altri "maestri" del nostro tempo, ripresi e attualizzati alla didattica del diritto nel contesto scolastico e universitario.
Il saggio mette così a fuoco i limiti di pratiche di insegnamento depositarie e passivizzanti e auspica una didattica giuridica capace di valorizzare dialogo e rispetto, partecipazione e ricerca, pensiero critico e apprendimento dall'esperienza.
Il testo pone attenzione, poi, alla formazione degli studenti dei primi anni dei corsi giuridici (approcci, linguaggio, argomentazione, categorie) e all'apporto didattico di sociologia del diritto e law and humanities, prima di tratteggiare una didattica del diritto con stile e finalità democratiche e come strumento primario per l'educazione civica.
Christian Crocetta
Christian Crocetta (Venezia, 1975), è Professore straordinario di Biogiuridica, filosofia del diritto e sociologia giuridica presso lo IUSVE (aggregato all'Università Pontificia Salesiana di Roma). È socio di: Società Italiana di Filosofia del Diritto, Italian Society for Law and Literature e Associazione di studio su Diritto&Società. Fra le sue ultime pubblicazioni: Dignità intangibile (Castelvecchi, 2021); Custodi del futuro (Primiceri, 2022); con L. Palazzani, Il segno della memoria (Castelvecchi, 2022); con E. Miatto e M. Emilio, Fragile o vulnerabile? (Pensa M., 2022) e la curatela Fragili sguardi. Disabilità, società, diritto (Pensa M., 2022).